14 marzo 2021 – 4a domenica di Quaresima
2Cr 36,14-16.19-23 / Ef 2,4-10 / Gv 3,14-21
Chi crede in lui non è condannato (Gv 3,18)
Gesù era il centro dell’attenzione di numerose persone, che sono attratte dai “segni che egli compiva”. Tra esse c’è anche Nicodemo. Egli va da Gesù di notte; da questo incontro nasce un dialogo molto bello, che diventa segno di un cammino verso una nuova possibilità di vita. Essa è data dalla “rivelazione dall’alto”, una rivelazione che ha un centro visibile: il Figlio innalzato, il nuovo segno della presenza di Dio a cui rivolgere lo sguardo per essere guariti (Nm 21,8-9).
Nicodemo è attratto da Gesù, ma sembra andare da lui non per seguirlo, ma per interrogarlo. Gesù lo ascolta e lo raggiunge in questa situazione e gli chiede di cambiare prospettiva: da ciò che conosce a ciò che Dio vuole compiere gratuitamente in lui, una rinascita dall’alto. Il primo passo per uscire dalla “notte” e, dunque, lasciarsi sorprendere dall’imprevedibile di Dio. Un altro passo suggerito a Nicodemo è lasciarsi raggiungere dall’amore di Dio, che non condanna, ma libera. Questo amore ci guarisce, guarisce il nostro modo di concepire la relazione con se stessi e con l’altro. Gesù gli chiede anche di lasciare che la luce dell’amore rischiari le tenebre. E poi Gesù lo invita a passare dal sapere alla testimonianza.
La voce di Gesù sembra identificarsi con la voce di una comunità che ha fatto un’esperienza capace di mutare la vita: questa esperienza e non una teoria è il centro della fede: alzare lo sguardo verso il Figlio, crocifisso – glorificato. Lì possiamo vedere “un atto di amore infinito” perché la croce è amore. Ed è l’amore che dà senso alla vita. La salvezza sta nell’amore: un amore accolto e donato. Anche per noi è l’invito a lasciarci raggiungere da questo amore che non condanna, ma libera. Lasciare che questo amore ci guarisca. Occorre allora fidarsi e affidarsi al Signore della vita, dono d’amore del Padre per ciascuno.
PACE NEL CONDOMINIO
Nel mio condominio si era creata tensione perché un inquilino, il signor X, assente all’ultima riunione, aveva mandato una lettera di carattere legale che contestava la decisione presa, e cioè la sostituzione della caldaia dei termosifoni: secondo lui, pur votata dagli altri, non era valida (in realtà l’invito era stato effettivamente messo nella cassetta della posta di ogni condomino).
Per contribuire alla pace fra tutti, ho provato a convincere l’amministratore a riconvocare tutti e a chiedere pubblicamente scusa al signor X. Non è stato facile, ma alla fine la convocazione è avvenuta e tutto si è svolto come avevo suggerito.
Il signor X, fiero di essere stato preso in considerazione, ha cambiato atteggiamento. Ciò che prima non faceva, ha iniziato a salutare quando ci si incontrava. Ma la sua generosità si è rivelata quando si è offerto di aiutare in ciò di cui era capace l’amministratore che voleva dimettersi da quell’incarico. E come lui anche altri. Nel condominio si è creata una vera intesa.
Alessandra - Italia
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