9 giugno 2019 - PENTECOSTE
Atti 2,1-11 / Romani 8,8-17 / Giovanni 14,15-16.23b-26
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa (Gv 14,26)
La liturgia di Pentecoste celebra il rinnovamento prodotto dall’effusione dello Spirito sui credenti (1a lettura). Mediante il battesimo di fuoco e di Spirito Santo nasce la comunità cristiana, vivificata e unificata dal medesimo ed unico Spirito e dai suoi doni (2a lettura). Ha inizio il tempo della missione apostolica, tempo caratterizzato dalla diffusione tra gli uomini della riconciliazione e della pace, doni del Risorto. Con la sua esaltazione, si passa dal tempo di Cristo a quello dello Spirito Santo. Presente nei discepoli, lo Spirito insegna loro ogni cosa e ricorda loro tutto quello che Gesù ha detto e insegnato. Gesù aveva ancora molte cose da dire ai suoi: ora è lo Spirito a completare questa rivelazione.
Compito dello Spirito è guidare i discepoli nella via, guidare verso la verità, che è Gesù, svolgendo un’attività di Parola che diffonde la rivelazione di Gesù. È un’attività che attinge da Gesù, propone Lui, illumina l’ordine della vita portato da Lui. Lo Spirito svolgerà la funzione di maestro e guiderà sempre alla verità di Cristo, mantenendo viva la relazione con la sua parola e la sua passione. Lo Spirito suggerisce la strada da seguire per rimanere fedeli al Signore. Sappiamo che Gesù lega l’amore per Lui all’osservanza della sua parola, dei suoi comandamenti. E il comandamento di Gesù è proprio quello dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”. È lo Spirito che ci dà la grazia di realizzare questo comandamento: amare Gesù e amare gli altri. Riceviamo lo Spirito solo nella Comunità e possiamo vivere con la sua compagnia se accettiamo la compagnia degli altri.
TURNO SERALE
Un collega che fa il turno serale nel centro elettronico della banca dove lavoro, dopo l’ennesimo inconveniente, mi telefona in preda al panico per chiedermi di correre in suo aiuto. Anche se mi costa uscire di casa e lasciare la mia famiglia, decido di andare a dargli una mano.
Cerco prima di tutto di assorbire la sua rabbia, poi piano piano si calma, e insieme riusciamo a ricostruire tutti i dati che erano andati persi. A quel punto il mio compito è terminato, ma pensando alle parole di Gesù: “Se uno ti chiede di fare un miglio, tu accompagnalo per due”, gli propongo di tornare a casa, dicendogli che sarei rimasto io a coprire il turno. Alla risposta che preferisce restare, rimango con lui fino a mezzanotte. Oltre alla stanchezza, sperimento anche una grande gioia.
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